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Soluzione schermo solare
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Soluzione schermo solare
Vi rendo partecipi del lavoro che ho fatto per fare in modo che le temperature risultassero attendibili.
Questa soluzione non pregiudica la garanzia e il risultato da me ottenuto è a mio avviso e non solo ottimo,sia dal punto di vista delle prestazioni(Tant'è che rientro fra le stazioni di una rete meteo abruzzese,insieme a molte Davis e Oregon con sensori schermati dal Davis) che dal punto di vista del piacere visivo(soggettivo).Il risultato di fatto è un doppio schermo,PCE con tutto il termoigro all'interno dell'autocostruito ed è per questo che ho usato meno sottovasi più distanziati per permettere il giusto afflusso dell'aria.
Parto con le foto


Qui si vede il sensore,i distanziatori(2,6 cm)da aggiungere lo spessore dei dadi e rondelle,guardando dal basso verso l'alto ho messo rondella-dado-distanziatore-rondella-sottovaso(per la misura dei dadi e delle barre filettate non ricordo,di sicuro ho usato una chiave numero otto

per la stabilità ho usato una staffetta bucata preventivamente in modo da congiungere 2 barre filettate che poi ho fissato al paletto in dotazione con delle fascette(per non bucare il paletto)
La rondella e vite che si vedono al centro in basso del piatto più basso l'ho avvitata nel buchino già esistente della staffa originale che regge il termo igro(per ulteriore fissaggio)quindi questo piatto si troverà sotto la staffa per proteggere il sensore dalla radiazione da terra,tutti gli altri si troveranno al di sopra.

ebbene ecco la staffetta superiore,questa volta prende solo una barra filettata poi fissata con le fascette al solito paletto.La staffa originale è troppo debole per sostenere il peso,ondeggiava pure senza lo schermo artigianale,figuriamoci se non mi inventavo qualcosa per fissare bene il tutto.Però mi è stata utile mantenerla perchè come da manuale è li che ho fissato il sensore per tenerlo in aria libera e che non poggiasse da nessuna parte.

Ecco l'installazione completa all'esterno.(Gran Sasso sullo sfondo)
I sottovasi usati sono fra i più resistenti che ho trovato,quando torno dove li ho presi vi dico la marca se vi interessa,misura 22 quadrati,dipinti con la bomboletta bianco lucido.
Piccolo fuori tema per chi monterà la stazione in futuro:il pluvio consiglio di montarlo come da ultima foto e fissarlo con fascette alla propria staffa,altrimenti mi sembrava poco stabile solo con la vitarella.
Questa soluzione non pregiudica la garanzia e il risultato da me ottenuto è a mio avviso e non solo ottimo,sia dal punto di vista delle prestazioni(Tant'è che rientro fra le stazioni di una rete meteo abruzzese,insieme a molte Davis e Oregon con sensori schermati dal Davis) che dal punto di vista del piacere visivo(soggettivo).Il risultato di fatto è un doppio schermo,PCE con tutto il termoigro all'interno dell'autocostruito ed è per questo che ho usato meno sottovasi più distanziati per permettere il giusto afflusso dell'aria.
Parto con le foto


Qui si vede il sensore,i distanziatori(2,6 cm)da aggiungere lo spessore dei dadi e rondelle,guardando dal basso verso l'alto ho messo rondella-dado-distanziatore-rondella-sottovaso(per la misura dei dadi e delle barre filettate non ricordo,di sicuro ho usato una chiave numero otto

per la stabilità ho usato una staffetta bucata preventivamente in modo da congiungere 2 barre filettate che poi ho fissato al paletto in dotazione con delle fascette(per non bucare il paletto)
La rondella e vite che si vedono al centro in basso del piatto più basso l'ho avvitata nel buchino già esistente della staffa originale che regge il termo igro(per ulteriore fissaggio)quindi questo piatto si troverà sotto la staffa per proteggere il sensore dalla radiazione da terra,tutti gli altri si troveranno al di sopra.

ebbene ecco la staffetta superiore,questa volta prende solo una barra filettata poi fissata con le fascette al solito paletto.La staffa originale è troppo debole per sostenere il peso,ondeggiava pure senza lo schermo artigianale,figuriamoci se non mi inventavo qualcosa per fissare bene il tutto.Però mi è stata utile mantenerla perchè come da manuale è li che ho fissato il sensore per tenerlo in aria libera e che non poggiasse da nessuna parte.

Ecco l'installazione completa all'esterno.(Gran Sasso sullo sfondo)
I sottovasi usati sono fra i più resistenti che ho trovato,quando torno dove li ho presi vi dico la marca se vi interessa,misura 22 quadrati,dipinti con la bomboletta bianco lucido.
Piccolo fuori tema per chi monterà la stazione in futuro:il pluvio consiglio di montarlo come da ultima foto e fissarlo con fascette alla propria staffa,altrimenti mi sembrava poco stabile solo con la vitarella.
Daniele Siragusa- Utente Junior
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Re: Soluzione schermo solare
dalle foto è difficile capirlo:
sei sicuro che il s o l e al tramonto o all'alba non arrivi direttamente alla schermatura originale del termo-igro?
qual'è lo spessore del piatto?
quanto è distante un piatto dall'altro?
grazie
sei sicuro che il s o l e al tramonto o all'alba non arrivi direttamente alla schermatura originale del termo-igro?
qual'è lo spessore del piatto?
quanto è distante un piatto dall'altro?
grazie
Re: Soluzione schermo solare
Bel lavoro e nuova soluzione,
NB! fai attenzione che le fascette trasparenti hanno un tempo di durata molto basso, in un'estate si vetrificano
, sostituiscile con fascette da cablaggio nere che sono MOLTO meno fragili, dopo 5 stagioni sono ancora là
NB! fai attenzione che le fascette trasparenti hanno un tempo di durata molto basso, in un'estate si vetrificano

Re: Soluzione schermo solare
CrasHBoneS ha scritto:dalle foto è difficile capirlo:
sei sicuro che il s o l e al tramonto o all'alba non arrivi direttamente alla schermatura originale del termo-igro?
qual'è lo spessore del piatto?
quanto è distante un piatto dall'altro?
grazie
1)Se per spessore del piatto intendi dalla base al limite della parte esterna(profondità) è 2,5 cm,ne esistono tranquillamente di più profondi,altrimenti se misuro lo spessore del materiale dal buco che ho realizzato è 1 mm,forse in alcuni punti tipo la curvatura esterna del sottovaso qualcosa di più ma difficile dirlo.
2)Lo spazio che si vede tra i piatti risulta essere 2,4 cm,risultato dato dalle misure dei distanziatori rondelle e dadi che internamente distanziano base esterna e base interna del sottovaso di 3,3 cm.Io ho usato tappi distanziatori di 2,6 cm,eventualmente si può ridurre la misura dei distanziatori,quindi se si porta a 2 cm il tappo lo spazio che si vedrà tra i piatti sarà 1,8 cm,ma la mia soluzione che implica il mantenimento della staffa originale ha un limite nello ridurre la distanza almeno fra primo e secondo piatto dal basso,già così mi se ne piega leggermente il secondo dal basso a contatto con la staffa perchè gli tocca il bordo del sottovaso.Un particolare sul montaggio che ho omesso è che ho cominciato ad assemblarlo dal primo piatto in basso che avevo già bloccato sotto la staffa con la vitarella e così via all'insù.Alla fine si fa passare il cavetto dell'anemometro in una delle fessure,lo allungate al sensore che avrete in mano,attaccate pure quello del pannellino solare,(per il pluvio non c'è problema perchè va al pannellino solare)inserite il tutto dentro lo schermo originale,bisogna destreggiarsi un po,forse 4 mani possono essere utili,poi tutto dentro al buco fino a stabilizzarsi sull'incastro originale a cui non c'è bisogno di applicare la vite.Per rispondere ad una delle domande,si con queste distanze il




Daniele Siragusa- Utente Junior
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Re: Soluzione schermo solare
Claudio iv3ajz ha scritto:Bel lavoro e nuova soluzione,
NB! fai attenzione che le fascette trasparenti hanno un tempo di durata molto basso, in un'estate si vetrificano, sostituiscile con fascette da cablaggio nere che sono MOLTO meno fragili, dopo 5 stagioni sono ancora là
Ok,ti ringrazio,lo prenderò in considerazione
Daniele Siragusa- Utente Junior
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Re: Soluzione schermo solare
Daniele Siragusa ha scritto:
1)Se per spessore del piatto intendi dalla base al limite della parte esterna(profondità) è 2,5 cm,ne esistono tranquillamente di più profondi,altrimenti se misuro lo spessore del materiale dal buco che ho realizzato è 1 mm,forse in alcuni punti tipo la curvatura esterna del sottovaso qualcosa di più ma difficile dirlo.
2)Lo spazio che si vede tra i piatti risulta essere 2,4 cm,risultato dato dalle misure dei distanziatori rondelle e dadi che internamente distanziano base esterna e base interna del sottovaso di 3,3 cm.
come pensavo, grazie della spiegazione
la "regola" per l'autocostruzione vorrebbe che se la profondità del piatto è di 2,5 cm, i piatti dovrebbero essere distanziati della metà della profondità per impedire che i raggi solari vadano a colpire direttamente i sensori
2° C è, a mio parere, una sovrastima inaccettabile
Re: Soluzione schermo solare
Hai pienamente ragione,anche se è un passivo è comunque troppo,però ripeto,per mia esperienza personale determinata dalla zona e dai fattori climatici locali(spesso scarsa ventilazione),dai materiali usati per la costruzione dello schermo,probabilmente se fossero stati sottovasi "scadenti"sarebbe stato inutile costruirlo ma questo vale per qualsiasi schermo,la sovrastima c'è l'ho solo quando non c'è ventoe comunque mai al di fuori di quell'orario che dicevo perchè durante la giornata poi la ventilazione naturale è sufficiente a regolarizzare i valori e comunque il
non entra.Presumo che il fattore doppio schermo abbia una sua efficacia,quindi anche quando il
riesce da entrare non c'è la fa mai a toccare il sensore.Per il mio caso potrei pure ridurre gli spazi ma un sistema di ventilazione forzata sarebbe senza dubbio indicato lo stesso più che in luoghi maggiormente ventilati.Tutto sta nel cercare con i limiti di una stazione di questo livello ad avvicinarci nel miglior modo possibile agli standard e magari si tollerano alcuni fattori altrimenti avrei una davis con schermo ventilato e magari pure cablata.In conclusione se si decide di montare un passivo anche in casi "limite" la "regola" sulla distanza dovrebbe bastare a far si che le rilevazioni vadano bene.


Daniele Siragusa- Utente Junior
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Re: Soluzione schermo solare
Condizioni intorno le ore 14:00 del 25 Luglio,pieno
in tutte e 3 le località,la mia è Castel Castagna,le altre sono le più vicine a me.

So che l'unico modo è mettere a confronto un altro sensore adeguatamente schermato con uno schermo testato,il metodo del sensore all'ombra non è un confronto attendibile,è indicativo come anche questa dimostrazione


So che l'unico modo è mettere a confronto un altro sensore adeguatamente schermato con uno schermo testato,il metodo del sensore all'ombra non è un confronto attendibile,è indicativo come anche questa dimostrazione
Daniele Siragusa- Utente Junior
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Re: Soluzione schermo solare
Concedetemi la sgrammaticatura,mi sembra ed accurato nella stessa frase che comunque delinea un incertezza.Ogni giorno controllo i miei dati e la rete meteo da bravo appassionato.Dunque sugli standard da rispettare non si discute,sono quelli che dovrebbero certamente portare a rilevazioni corrette ed incontrovertibili.Debbo dire però che il mi sembra che[b style="font-weight: bold;"] [/b]esclude l'accurato in alcune giornate come quella di oggi ad esempio mi fa pensare che sia tutto a "norma".Stesso orario "incriminato",totale assenza diDaniele Siragusa ha scritto:Per rispondere ad una delle domande,si con queste distanze ilCrasHBoneS ha scritto:dalle foto è difficile capirlo:
sei sicuro che il s o l e al tramonto o all'alba non arrivi direttamente alla schermatura originale del termo-igro?
qual'è lo spessore del piatto?
quanto è distante un piatto dall'altro?
grazieall'alba riesce a "toccare" lo schermo PCE e in effetti per quello che ho potuto notare in mia esperienza personale mi sembra accurato che la misurazione dalle 07:00 alle 09:00 circa in questo periodo da valori che possono essere dai 0.0°C ai 2.0°C circa di "sfasamento" in più.

Daniele Siragusa- Utente Junior
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