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EFFETTI DELLE RADIAZIONI SULL'ORGANISMO
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EFFETTI DELLE RADIAZIONI SULL'ORGANISMO
Cercherò di spiegare quali sono gli effetti delle radiazioni,
Effetto biologico delle radiazioni
Effetto biologico delle radiazioni Insieme di effetti osservati quando le radiazioni ionizzanti interagiscono con i tessuti viventi, trasferendo la loro energia alle molecole che costituiscono le strutture cellulari. Come risultato, le funzioni della cellula possono essere temporaneamente o permanentemente danneggiate, oppure la cellula può essere completamente distrutta. La gravità del danno dipende dal tipo e dalla dose di radiazione, dalla velocità a cui la dose è stata assorbita e dalla sensibilità alle radiazioni del tessuto interessato. Gli effetti sono gli stessi, sia che la fonte radioattiva sia posta all'esterno o all'interno del corpo.
Benché gli effetti delle radiazioni ionizzanti siano cumulativi, una dose elevata di radiazioni, emessa rapidamente, può a volte differire, nei danni prodotti, da una stessa dose, liberata lentamente. L'esposizione protratta è, infatti, meglio tollerata poiché alcuni dei danni possono essere riparati da appositi sistemi cellulari, quando l'esposizione è ancora in corso. Se la dose è, tuttavia, sufficiente a provocare effetti clinici gravi, la riparazione può comunque non essere sufficiente. L'esposizione a dosi di radiazioni, insufficienti a causare la distruzione delle cellule, può comunque indurre modificazioni cellulari che possono avere effetti clinici rilevabili solo dopo alcuni anni.
UNITA' DI MISURA
Un gray (Gy) rappresenta la dose di radiazione assorbita, cioè la quantità di energia assorbita da un corpo durante il processo di irradiazione per unità di massa di quest’ultimo. Ha sostituito nel Sistema internazionale il rad (radiation absorbed dose) che è definito come assorbimento di energia da radiazione per grammo di materia. Si ha che 1 Gy = 1 J/kg = 100 rad. Un sievert (Sv) rappresenta la dose equivalente di radiazione che, a differenza della dose assorbita, caratterizza gli effetti biologici che i vari tipi di radiazione possono avere su cellule viventi. Questa grandezza si ottiene moltiplicando la dose assorbita per un fattore di ponderazione, che varia da 1 per i raggi X e raggi gamma, a 20 per gli ioni pesanti. Pertanto nel caso dei raggi gamma 1 Sv = 1 Gy.
EFFETTI ACUTI
Dosi elevate di radiazioni su tutto il corpo provocano un caratteristico schema di lesioni. Le dosi sono misurate in gray: un gray (Gy) è uguale alla quantità di radiazione che libera l'energia di un joule per un chilogrammo di materia. Un'esposizione a dosi maggiori di 40 Gy danneggia gravemente il sistema vascolare dell'uomo, causando edema cerebrale, shock, disturbi neurologici e morte entro 48 ore. L'esposizione di tutto il corpo a dosi da 10 a 40 Gy causa danni vascolari meno gravi, ma provoca la perdita di liquidi ed elettroliti nello spazio intracellulare e nel canale digerente; la morte avviene entro 10 giorni, come conseguenza dello squilibrio liquido ed elettrolitico, della distruzione del midollo osseo e di eventuali infezioni. L'assorbimento nell'uomo di dosi da 1,5 a 10 Gy provoca gravi lesioni al midollo osseo, che portano a infezione ed emorragie; la morte, se sopravviene, può essere attesa da 4 a 5 settimane dopo l'esposizione e in genere colpisce circa la metà dei pazienti che sono stati colpiti al midollo osseo. Gli effetti di queste dosi relativamente basse possono, talvolta, essere curati in modo soddisfacente.
L'assorbimento accidentale di radiazioni da parte di piccole parti del corpo rappresenta la forma di esposizione più comune e provoca un danno tissutale localizzato. I danni ai vasi sanguigni delle aree esposte causano disturbi alla funzione dell'organo e, a dosi maggiori, necrosi (morte localizzata dei tessuti) e gangrena.
Il danno provocato da fonti di radiazioni emesse da sorgenti interne non sembra causare effetti acuti, ma piuttosto fenomeni ritardati, che dipendono dall'organo bersaglio, dall'emivita e dal comportamento biochimico dell'isotopo radioattivo, nonché dalle caratteristiche della radiazione. Le conseguenze possono comprendere degenerazione o distruzione del tessuto irradiato, oppure varie forme di cancro.
EFFETTI RITARDATI
Gli effetti ritardati non maligni delle radiazioni ionizzanti si manifestano in molti organi (soprattutto midollo osseo, reni, polmoni e cristallino dell'occhio) sotto forma di modificazioni degenerative e di danneggiamento delle funzioni. L'effetto ritardato più importante dell'esposizione a radiazioni è, tuttavia, l'aumento dell'incidenza delle forme di cancro e leucemia che colpiscono naturalmente i soggetti non esposti. Aumenti statisticamente significativi di leucemia e di cancro alla tiroide, al polmone e alla mammella sono stati dimostrati con certezza solo in popolazioni esposte a dosi relativamente alte (maggiori di 1 Gy). Effetti non specifici di diminuzione della durata di vita, suggeriti dai risultati di esperimenti su animali di laboratorio, non sono stati ancora dimostrati nell'uomo.
Effetto biologico delle radiazioni
Effetto biologico delle radiazioni Insieme di effetti osservati quando le radiazioni ionizzanti interagiscono con i tessuti viventi, trasferendo la loro energia alle molecole che costituiscono le strutture cellulari. Come risultato, le funzioni della cellula possono essere temporaneamente o permanentemente danneggiate, oppure la cellula può essere completamente distrutta. La gravità del danno dipende dal tipo e dalla dose di radiazione, dalla velocità a cui la dose è stata assorbita e dalla sensibilità alle radiazioni del tessuto interessato. Gli effetti sono gli stessi, sia che la fonte radioattiva sia posta all'esterno o all'interno del corpo.
Benché gli effetti delle radiazioni ionizzanti siano cumulativi, una dose elevata di radiazioni, emessa rapidamente, può a volte differire, nei danni prodotti, da una stessa dose, liberata lentamente. L'esposizione protratta è, infatti, meglio tollerata poiché alcuni dei danni possono essere riparati da appositi sistemi cellulari, quando l'esposizione è ancora in corso. Se la dose è, tuttavia, sufficiente a provocare effetti clinici gravi, la riparazione può comunque non essere sufficiente. L'esposizione a dosi di radiazioni, insufficienti a causare la distruzione delle cellule, può comunque indurre modificazioni cellulari che possono avere effetti clinici rilevabili solo dopo alcuni anni.
UNITA' DI MISURA
Un gray (Gy) rappresenta la dose di radiazione assorbita, cioè la quantità di energia assorbita da un corpo durante il processo di irradiazione per unità di massa di quest’ultimo. Ha sostituito nel Sistema internazionale il rad (radiation absorbed dose) che è definito come assorbimento di energia da radiazione per grammo di materia. Si ha che 1 Gy = 1 J/kg = 100 rad. Un sievert (Sv) rappresenta la dose equivalente di radiazione che, a differenza della dose assorbita, caratterizza gli effetti biologici che i vari tipi di radiazione possono avere su cellule viventi. Questa grandezza si ottiene moltiplicando la dose assorbita per un fattore di ponderazione, che varia da 1 per i raggi X e raggi gamma, a 20 per gli ioni pesanti. Pertanto nel caso dei raggi gamma 1 Sv = 1 Gy.
EFFETTI ACUTI
Dosi elevate di radiazioni su tutto il corpo provocano un caratteristico schema di lesioni. Le dosi sono misurate in gray: un gray (Gy) è uguale alla quantità di radiazione che libera l'energia di un joule per un chilogrammo di materia. Un'esposizione a dosi maggiori di 40 Gy danneggia gravemente il sistema vascolare dell'uomo, causando edema cerebrale, shock, disturbi neurologici e morte entro 48 ore. L'esposizione di tutto il corpo a dosi da 10 a 40 Gy causa danni vascolari meno gravi, ma provoca la perdita di liquidi ed elettroliti nello spazio intracellulare e nel canale digerente; la morte avviene entro 10 giorni, come conseguenza dello squilibrio liquido ed elettrolitico, della distruzione del midollo osseo e di eventuali infezioni. L'assorbimento nell'uomo di dosi da 1,5 a 10 Gy provoca gravi lesioni al midollo osseo, che portano a infezione ed emorragie; la morte, se sopravviene, può essere attesa da 4 a 5 settimane dopo l'esposizione e in genere colpisce circa la metà dei pazienti che sono stati colpiti al midollo osseo. Gli effetti di queste dosi relativamente basse possono, talvolta, essere curati in modo soddisfacente.
L'assorbimento accidentale di radiazioni da parte di piccole parti del corpo rappresenta la forma di esposizione più comune e provoca un danno tissutale localizzato. I danni ai vasi sanguigni delle aree esposte causano disturbi alla funzione dell'organo e, a dosi maggiori, necrosi (morte localizzata dei tessuti) e gangrena.
Il danno provocato da fonti di radiazioni emesse da sorgenti interne non sembra causare effetti acuti, ma piuttosto fenomeni ritardati, che dipendono dall'organo bersaglio, dall'emivita e dal comportamento biochimico dell'isotopo radioattivo, nonché dalle caratteristiche della radiazione. Le conseguenze possono comprendere degenerazione o distruzione del tessuto irradiato, oppure varie forme di cancro.
EFFETTI RITARDATI
Gli effetti ritardati non maligni delle radiazioni ionizzanti si manifestano in molti organi (soprattutto midollo osseo, reni, polmoni e cristallino dell'occhio) sotto forma di modificazioni degenerative e di danneggiamento delle funzioni. L'effetto ritardato più importante dell'esposizione a radiazioni è, tuttavia, l'aumento dell'incidenza delle forme di cancro e leucemia che colpiscono naturalmente i soggetti non esposti. Aumenti statisticamente significativi di leucemia e di cancro alla tiroide, al polmone e alla mammella sono stati dimostrati con certezza solo in popolazioni esposte a dosi relativamente alte (maggiori di 1 Gy). Effetti non specifici di diminuzione della durata di vita, suggeriti dai risultati di esperimenti su animali di laboratorio, non sono stati ancora dimostrati nell'uomo.
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Re: EFFETTI DELLE RADIAZIONI SULL'ORGANISMO
rileggo meglio dopo ma è interessante.
te che ne pensi sulla vendita del sale iodato?
sto leggengo in rete questa notizia ma da qualche ricerca che ho fatto mi pare di aver subito capito che è cosa riportata da chi ci capisce poco perchè l'assunzione di questo sale non limita o protegge dai danni dell'esposizione a fonti radioattive
fonte http://italian.cri.cn/761/2011/03/18/63s145746.htm
qui sotto trovate informazioni sui tumori alla tiroide (ci sono correlazioni che servono a chiarire questa cosa del sale iodato)
http://www.airc.it/tumori/tumore-alla-tiroide.asp
te che ne pensi sulla vendita del sale iodato?
sto leggengo in rete questa notizia ma da qualche ricerca che ho fatto mi pare di aver subito capito che è cosa riportata da chi ci capisce poco perchè l'assunzione di questo sale non limita o protegge dai danni dell'esposizione a fonti radioattive
Il 18 marzo il rappresentante in Cina dell'OMS Michael John O'Leary ha affermato che il consumo di sale iodato non svolge un gran ruolo nella prevenzione delle radiazioni, anzi un consumo non adatto o eccessivo può provocare degli effetti collaterali negativi.
Egli ha affermato che gli esperti di radiazioni dell'OMS cooperano sempre da vicino con le autorità giapponesi e con l'AIEA, effettuando il monitoraggio e la valutazione della situazione in continuo cambiamento. Attualmente non ci sono ancora delle prove che dimostrino che le sostanze radioattive emesse dagli impianti nucleari si siano diffuse in modo evidente a livello internazionale.
fonte http://italian.cri.cn/761/2011/03/18/63s145746.htm
qui sotto trovate informazioni sui tumori alla tiroide (ci sono correlazioni che servono a chiarire questa cosa del sale iodato)
http://www.airc.it/tumori/tumore-alla-tiroide.asp
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