Qualcuno fa misure di radioattività nella pioggia ?

Ho appena acquistato la stazione FWS20 per fare delle misurazioni nel campo della ricaduta radioattiva in occasione delle normali .
L'intenzione è quella di intercettare l'acqua che esce dal misuratore della  tramite un filtro di cellulosa, per poi verificare mediante la lettura al MCA il tipo e la quantità degli isotopi presenti.

Ho già fatto prove in tal senso, ma l'utilizzo della stazione spero mi fornisca informazioni più complete: durata e quantità della , essenziale perché la ricaduta riguarda principalmente i primi minuti.

Prima di andare a pensare alle varie possibili soluzioni, vorrei sapere se alcuni di voi si sono già interessati all'argomento e, nel caso, come hanno attuato il prelievo del campione e la misurazione della radioattività.

Solo a titolo esemplificativo, una foto di particelle radioattive intrappolate dal filtro di cellulosa e viste al microscopio in fluorescenza.

Interessante,molto interessante,durata e quantità delle  vengono memorizzate ed è possibile verificare i dati poi sul pc,dallo storico che elabora il software e anche direttamente sulla consolle si può vedere la  caduta nell'ultima ora,24 ore,una settimana,un anno,per i dettagli della durata bisogna guardare lo storico,imposterei l'intervallo di memorizzazione a 5 minuti in modo da verificare meglio quando comincia e quando smette.Però credo che le vaschette riempite del bilancino del pluviometro si svuotino ogni volta che si ribaltano,ogni 0,3 mm,quindi dopo 3 mm si dovranno essere svuotate 10 volte e sarà necessario rimuovere il filtro di cellulosa catturante se non si vuole che ci cada altra  misurata a meno che non abbia pensato a qualche sistema.

Ciao Daniele, sono contento che mi confermi la possibilità di avere i dati  sulle precipitazioni dalla centralina, che però ancora non ho, penso arriverà nei primi giorni della settimana entrante.

 Sono curioso di averla fra le mani per vedere quali dati mi può fornire e come posso sfruttarla.

Lo scopo sarà quello di valutare la radioattività che normalmente cade con le precipitazioni e le domande a cui rispondere saranno del tipo: quando, quanto, cosa.

La centralina spero che mi sia utile per determinare il quando, infatti si dovrebbe vedere che è la prima  quella che contiene il maggior numero di particelle radioattive, probabilmente i primi 10', poi dovrebbe calare notevolmente.
Inoltre, la ricaduta dovrebbe essere molto più consistente se la  arriva dopo un lungo periodo di siccità. 
Tutti questi dati spero mi possano venire dalla cronologia degli eventi e da un temporizzatore che mantenga il filtro sotto lo scarico della : ad esempio, il primo scarico del bilancino attiva un timer a 10 minuti ed inizia la misurazione del quanto ad opera di un Geiger, poi, dopo i 10', il filtro viene allontanato e cessa la misurazione.
Finita la , si preleva il filtro di cellulosa per verificare cosa è caduto con la spettrometria gamma, in modo da vedere la radioattività caduta e da quali isotopi è principalmente costituita.

Ciò non toglie che, dopo le prime prove, tutto possa essere rimesso in discussione se si vede che altre soluzioni possono dare migliori risultati.

Male che vada, ci saremo comunque divertiti e ci rimarrà in ogni caso una centralina per sapere se prendere l'ombrello o se andare al mare. 

Ciao Andrea,
la cosa mi alletta tantissimo, però dovresti usare un linguaggio più "terreno"   . Partiamo da un presupposto, la zona dove abito (prov di Tp) è "avara" in termini di precipitazioni, quindi questo studio mi potrebbe servire per gli  miei studi amatoriali che sto eseguendo da più di un decennio(focalizzato sui bacini apogei ed ipogei a seguito di eventi violenti - nubifragi e TLC) 
Inoltre la zona dove attualmente lavoro è altamente influenzata da  fattori a rischio (sostanze idrocarburiche e chimiche, nonché elevatissima presenza di elettro propagazione) senza parlare del buon Etna che ci mette molto del suo, ma lui ha il diritto su tutti, è solo natura ! 
Attendo tue nuove.
Claudio

meteobelice ha scritto:Ciao Andrea,
la cosa mi alletta tantissimo, però dovresti usare un linguaggio più "terreno"   . 

 
Scusami, il guaio è che quando non si conosce chi ci ascolta, si corre il rischio o di non essere capiti o, all'opposto, di sembrare dei praticoni superficiali. 


Le ricerche che vorrei fare riguardano la caduta di particelle radioattive che si ha durante le precipitazione meteoriche, siano esse  o neve o grandine.

Tu sai che dal 1945 sono iniziati i primi esperimenti atomici con diffusione di sostanze radioattive nell'atmosfera: prima l'atmosfera era praticamente esente da radioattività, dopo di allora, ad ogni esplosione o test nucleare, ad ogni fuga radioattiva da centrali atomiche, insomma, ogni volta che l'uomo faceva i suoi casini nucleari, la maggior parte delle particelle radioattive, essendo di minime dimensioni, veniva prelevata dalle termiche e portata in quota a formare ad oggi una specie di cintura di particelle radioattive che ci continua a ruotare sopra alla testa senza mai fermarsi.
Non ha alcuna importanza ormai discutere da dove siano arrivate, se da Chernobyl o da Fukushima, se è stata colpa degli americani, dei russi, dei cinesi, dei francesi, ecc. ecc.

Ora, mentre alcune di queste particelle hanno vita molto breve e decadono in poco tempo, molte altre resteranno sopra la nostra testa per migliaia e migliaia di anni, salvo, ad ogni , ricaderne un po' sulla terra, sparse ormai un po' da per tutto, senza alcuna distinzione di località.

Ecco, sono proprio queste particelle radioattive che ci cadono in testa quelle che mi interessano, anche perché, che lo vogliamo o no, essendo l'Uomo al termine della catena alimentare, prima o poi, oggi o fra qualche secolo o fra qualche millennio, un uomo mangerà quella particella o bevendo un sorso di acqua, o mangiando una fragola, magari bevendo una tazza di latte, o mangiando una sardina o un tonno o uno squalo, ecc. ecc.

Spero che ora sia più chiaro il cosa mi interessa, se vuoi, si potrà in seguito vedere anche il come ed il quanto.

Ok, ti ringrazio del chiarimento.