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Modifica pluvio fai da me......
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MeteoRoma
aleg
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EnricoD
8 partecipanti
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Re: Modifica pluvio fai da me......
Dimenticavo, avrei trovato un mareiale che si chiama FOREX non è altro che PVC espanso, di colore bianco molto leggero
molto malleabile si piega a caldo si incolla con colla per pvc, viene usato da tappezzieri anche da chi si occupa di
allestimenti vari, ha sostituito il legno visto che si inchioda, si possono avvitare viti e sparare punti metallici, disponibile di vari
spessori.
Devo provare ma andrà sicuramente bene per fare il "bicchiere".
Roberto
molto malleabile si piega a caldo si incolla con colla per pvc, viene usato da tappezzieri anche da chi si occupa di
allestimenti vari, ha sostituito il legno visto che si inchioda, si possono avvitare viti e sparare punti metallici, disponibile di vari
spessori.
Devo provare ma andrà sicuramente bene per fare il "bicchiere".
Roberto
Geppy- Utente Affezionato
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Età : 56
Località : Villar Dora (To) 775 mt.
Re: Modifica pluvio fai da me......
dal forum di METEOTITANO
Come è noto il manto nevoso che si accumula sul suolo è soggetto ad un fisiologico abbassamento causato dal compattamento (progressiva riduzione dei vuoti) e dal metamorfismo (termine mutuato dalla geologia) dei cristalli di neve dovuto al peso proprio del manto e ad altri
fattori. L'abbassamento del manto avviene sia durante la nevicata sia dopo il termine della nevicata.
La neve fresca ha mediamente una densità pari a circa l'8% della densità dell'acqua. Ciò significa che 10 centimetri di neve fondendo producono mediamente 8 mm di acqua.
La densità della neve fresca è comunque ampiamente a seconda del tasso di umidità dell'aria e della temperatura dell'aria durante la nevicata e a seconda della dimensione e della forma dei cristalli di neve.
Una volta che la neve è a terra, si assesterà sotto al proprio peso fino a raggiungere mediamente una densità pari al 30% di quella dell'acqua. Incrementi di densità superiori a quest'ultimo valore si possono produrre soprattutto a causa di fusione e ricongelamento, causati da temperature sopra lo zero o da radiazione solare diretta.
Nei climi più freddi, la neve giace a terra tutto l'inverno; in tarda primavera, le densità di neve di solito raggiungono un massimo del 50% della densità dell'acqua. Laddove non tutta la neve fonda durante l'estate allora la neve evolve in firn e poi in ghiaccio con densità rispettivamente pari al 55% e al 89% di quella dell'acqua.
Un esempio riferito alla nevicata che ha interessato San Marino dal 31 gennaio al 6 febbraio: in base alle misurazioni effettuate mediante asta nivometrica su tavoletta, nell'arco di 24 ore lo spessore del manto è passato dal valore massimo di 170 cm a 140 cm, ovvero si è abbassato di
ben 30 cm.
Il contributo all'abbassamento determinato dalla fusione della neve è stato nullo, dato che la temperatura si è mantenuta sempre abbondantemente al di sotto dello zero nell'arco delle 24 ore.
Il contributo della sublimazione è stato certamente trascurabile dato che la radiazione solare si è sempre mantenuta a livelli molto bassi (dell'ordine di 100 W/mq) e l'umidità relativa dell'aria attorno al 80% nell'intero arco delle 24 ore.
Non ci sono state movimentazioni di masse nevose, giacche c'è stata praticamente assenza di (misurato a 10 metri dal suolo).
Quindi l'abbassamento di 30 cm in 24 ore è da imputarsi completamente alla compattazione del manto nevoso sotto al proprio peso.
Paradossalmente se nell'arco di quelle 24 ore fosse caduta neve con un'intensità media attorno ad 1/1.5 cm/ora, alla fine delle 24 ore lo spessore del manto sarebbe risultato invariato rispetto allo spessore misurato 24 ore prima. Quindi se dovessimo basarci solamente sulla misura dello spessore del manto nevoso saremmo portati a pensare che nell'arco di quelle 24 ore non fosse caduta affatto neve.
Da quanto esposto si comprende facilmente come la misurazione dello spessore del manto nevoso non sia di per se un parametro corretto per "misurare la neve".
L'unica misurazione significativa a e confrontabile è gioco forza quella del peso della neve caduta al suolo, analogamente a quanto comunemente si fa per la misurazione delle precipitazioni che avvengono in forma liquida per le quali si misura il peso indirettamente mediante la misurazione
della altezza del liquido raccolto (un altezza liquida di 1 mm pesa 1 kg/mq).
Il peso del manto nevoso, o meglio la pressione che esercita sul terreno sottostante, è infatti una grandezza invariabile nel tempo, a patto ovviamente che la superficie sulla quale si effettua
la misurazione sia abbastanza impermeabile e che non si attenda troppo tempo per fare la misurazione dopo la fine della nevicata per non andare incontro ad una sottostima del peso causata dalla sublimazione.
Non risultano idoneenemmeno le misurazioni della neve fatte mediante recipiente raccoglitore (pluviometro) riscaldato che trasforma quasi istantaneamente la neve in acqua e ne misura quindi l'altezza liquida equivalente. Ciò a causa della notevolissima sottostima della
precipitazione causata dagli effetti aerodinamici localizzati sul bordo del recipiente raccoglitore (effetto Venturi) che determinano la mancata intercettazione di parte dei fiocchi che sarebbero destinati, in assenza di tali effetti aerodinamici, a cadere all'interno del recipiente raccoglitore. Per non parlare poi dell'inefficienza dei riscaldatori e della neve intercettata dal pluviometro ma subito rimossa da folate di .
Occorre constatare che le modalità di misurazione della neve utilizzate in passato e purtroppo ancora oggi si riferiscono alla massima altezza raggiunta al suolo dal manto nevoso oppure a misure mediante pluviometro (altezza liquida equivalente).
Siffatte misure non sono idonee per quantificare l'entità di una nevicata.
Si pensi ad esempio a come tali misurazioni di spessore e/o mediante pluviometro riscaldato risultino non idonee a valutare l'impatto del sovraccarico di neve sulle coperture in sede di controllo della resistenza al carico; oppure a fornire la precipitazione totale annua di una località; o ancora a valutare l'impatto idro-geologico che potrebbe avere la repentina fusione del manto nevoso.
Concludendo
l'unica misurazione rigorosa e confrontabile del manto nevoso è quella del peso per unità di superficie, non certo quella dello spessore.
Marco Biordi
Come è noto il manto nevoso che si accumula sul suolo è soggetto ad un fisiologico abbassamento causato dal compattamento (progressiva riduzione dei vuoti) e dal metamorfismo (termine mutuato dalla geologia) dei cristalli di neve dovuto al peso proprio del manto e ad altri
fattori. L'abbassamento del manto avviene sia durante la nevicata sia dopo il termine della nevicata.
La neve fresca ha mediamente una densità pari a circa l'8% della densità dell'acqua. Ciò significa che 10 centimetri di neve fondendo producono mediamente 8 mm di acqua.
La densità della neve fresca è comunque ampiamente a seconda del tasso di umidità dell'aria e della temperatura dell'aria durante la nevicata e a seconda della dimensione e della forma dei cristalli di neve.
Una volta che la neve è a terra, si assesterà sotto al proprio peso fino a raggiungere mediamente una densità pari al 30% di quella dell'acqua. Incrementi di densità superiori a quest'ultimo valore si possono produrre soprattutto a causa di fusione e ricongelamento, causati da temperature sopra lo zero o da radiazione solare diretta.
Nei climi più freddi, la neve giace a terra tutto l'inverno; in tarda primavera, le densità di neve di solito raggiungono un massimo del 50% della densità dell'acqua. Laddove non tutta la neve fonda durante l'estate allora la neve evolve in firn e poi in ghiaccio con densità rispettivamente pari al 55% e al 89% di quella dell'acqua.
Un esempio riferito alla nevicata che ha interessato San Marino dal 31 gennaio al 6 febbraio: in base alle misurazioni effettuate mediante asta nivometrica su tavoletta, nell'arco di 24 ore lo spessore del manto è passato dal valore massimo di 170 cm a 140 cm, ovvero si è abbassato di
ben 30 cm.
Il contributo all'abbassamento determinato dalla fusione della neve è stato nullo, dato che la temperatura si è mantenuta sempre abbondantemente al di sotto dello zero nell'arco delle 24 ore.
Il contributo della sublimazione è stato certamente trascurabile dato che la radiazione solare si è sempre mantenuta a livelli molto bassi (dell'ordine di 100 W/mq) e l'umidità relativa dell'aria attorno al 80% nell'intero arco delle 24 ore.
Non ci sono state movimentazioni di masse nevose, giacche c'è stata praticamente assenza di (misurato a 10 metri dal suolo).
Quindi l'abbassamento di 30 cm in 24 ore è da imputarsi completamente alla compattazione del manto nevoso sotto al proprio peso.
Paradossalmente se nell'arco di quelle 24 ore fosse caduta neve con un'intensità media attorno ad 1/1.5 cm/ora, alla fine delle 24 ore lo spessore del manto sarebbe risultato invariato rispetto allo spessore misurato 24 ore prima. Quindi se dovessimo basarci solamente sulla misura dello spessore del manto nevoso saremmo portati a pensare che nell'arco di quelle 24 ore non fosse caduta affatto neve.
Da quanto esposto si comprende facilmente come la misurazione dello spessore del manto nevoso non sia di per se un parametro corretto per "misurare la neve".
L'unica misurazione significativa a e confrontabile è gioco forza quella del peso della neve caduta al suolo, analogamente a quanto comunemente si fa per la misurazione delle precipitazioni che avvengono in forma liquida per le quali si misura il peso indirettamente mediante la misurazione
della altezza del liquido raccolto (un altezza liquida di 1 mm pesa 1 kg/mq).
Il peso del manto nevoso, o meglio la pressione che esercita sul terreno sottostante, è infatti una grandezza invariabile nel tempo, a patto ovviamente che la superficie sulla quale si effettua
la misurazione sia abbastanza impermeabile e che non si attenda troppo tempo per fare la misurazione dopo la fine della nevicata per non andare incontro ad una sottostima del peso causata dalla sublimazione.
Non risultano idoneenemmeno le misurazioni della neve fatte mediante recipiente raccoglitore (pluviometro) riscaldato che trasforma quasi istantaneamente la neve in acqua e ne misura quindi l'altezza liquida equivalente. Ciò a causa della notevolissima sottostima della
precipitazione causata dagli effetti aerodinamici localizzati sul bordo del recipiente raccoglitore (effetto Venturi) che determinano la mancata intercettazione di parte dei fiocchi che sarebbero destinati, in assenza di tali effetti aerodinamici, a cadere all'interno del recipiente raccoglitore. Per non parlare poi dell'inefficienza dei riscaldatori e della neve intercettata dal pluviometro ma subito rimossa da folate di .
Occorre constatare che le modalità di misurazione della neve utilizzate in passato e purtroppo ancora oggi si riferiscono alla massima altezza raggiunta al suolo dal manto nevoso oppure a misure mediante pluviometro (altezza liquida equivalente).
Siffatte misure non sono idonee per quantificare l'entità di una nevicata.
Si pensi ad esempio a come tali misurazioni di spessore e/o mediante pluviometro riscaldato risultino non idonee a valutare l'impatto del sovraccarico di neve sulle coperture in sede di controllo della resistenza al carico; oppure a fornire la precipitazione totale annua di una località; o ancora a valutare l'impatto idro-geologico che potrebbe avere la repentina fusione del manto nevoso.
Concludendo
l'unica misurazione rigorosa e confrontabile del manto nevoso è quella del peso per unità di superficie, non certo quella dello spessore.
Marco Biordi
Re: Modifica pluvio fai da me......
molto interessante, andrebbe quasi messo a parte come topic didattico!
c'è da dire (come viene accennato) che spesso le misure sono fatte alla sola altezza del manto come fa ad esempio il servizio meteomont della forestale
e quindi andiamo ad avere dati non rigorosi e del tutto confrontabili
c'è da dire (come viene accennato) che spesso le misure sono fatte alla sola altezza del manto come fa ad esempio il servizio meteomont della forestale
e quindi andiamo ad avere dati non rigorosi e del tutto confrontabili
Re: Modifica pluvio fai da me......
Aldo fai pure inseriamolo in una sezione più adatta con un titolo eloquente
Re: Modifica pluvio fai da me......
Ciao sono Roberto , ho da poco acquistato una stazione meteo VH-1081 in pratica meglio nota come PCE FW S20, leggendo nel forum ho scoperto che molti di voi hanno fatto delle modifiche per migliorare le prestazioni di alcuni strumenti come lo schermo solare e il pluviometro..
Ora vorrei pure io provare a fare delle modifiche .. vi chiedo se per quanto riguarda il pluviometro quale sia il modo più semplice per alzarne i bordi ..ho visto alcuni vostri elaborati molto carini e sicuramente funzionali che però a me che non ho tanta manualità mi sembrano un po' complicati..è più semplice una forma che segua le pareti del pluviomentro o un pluvio con bocca circolare? Vi ringrazio
Ora vorrei pure io provare a fare delle modifiche .. vi chiedo se per quanto riguarda il pluviometro quale sia il modo più semplice per alzarne i bordi ..ho visto alcuni vostri elaborati molto carini e sicuramente funzionali che però a me che non ho tanta manualità mi sembrano un po' complicati..è più semplice una forma che segua le pareti del pluviomentro o un pluvio con bocca circolare? Vi ringrazio
ROBERTO MUSU- Utente Nuovo
- Messaggi : 20
Data d'iscrizione : 28.09.12
Età : 57
Località : Arbus
Re: Modifica pluvio fai da me......
Ciao Roberto benvenuto tra noi, riguardo il pluvio credo che non sia molto importante la forma invece è mooolto importante rispettare le dimensioni dell'imbocco del pluvio cioè il perimetro deve corrispondere all'originale perche se più largo allora avrai una sovrastima se più stretto una sottostima, questo nel caso della forma rettangolare, nel caso della forma cilindrica dovrai basarti sui calcoli fatti dagli amici del forum che l'hanno progettato. Nel mio caso è rettangolare rialzato di 8cm. e test fatti con un pluvio manuale hanno dato risultati in pratica molto simili.Ti consglio di dare uno sguardo ai post relativi a queste modifiche e poi trarrai le tue conclusioni.
Ciao Claudio
Ciao Claudio
Re: Modifica pluvio fai da me......
Va bene Claudio, ti ringrazio, credo che la modifica al pluviometro sara con i bordi rettangolari.. secondo te va bene rialzarlo di 6 cm e che materiale hai utilizzato?
ROBERTO MUSU- Utente Nuovo
- Messaggi : 20
Data d'iscrizione : 28.09.12
Età : 57
Località : Arbus
Re: Modifica pluvio fai da me......
come altezza da 6 a 8cm. credo sia ottimo, il materiale pvc, io l'ho fatto costruire da un laboratorio che lavora il pvc ma non mi ha soddisfatto perche il bordo superiore dell'imbuto non l'ha reso "tagliente" e ho dovuto farlo io, e inoltre mi ha incollato l'imbuto a quello originale ed ora devo tenerlo cosi ma comunque funziona (verificato con pluvio manuale)
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