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Messaggio Da silvermist Mer 5 Ott 2011 - 12:56

Pensando e ripensando la prossima stagione per alcuni versi e' davvero contadditoria,in un mix tra forzanti nuove degli ultimi anni legate all'ormai conclamata nuova era climatica,ed altre contenitive su di essa quasi a volerci riportare indietro.Le prime sensazioni iniziali erano assolutamente votate ad una durevole debolezza della struttura vorticosa polare,e si riparte proprio da li da quel mulinello che nelle sue oscillazioni puo' regalarci gioie e dolori.Per giungere ad una tendenza abbastanza verosimile seppure sara' suscettibile di varie modifiche in quanto le forzanti in gioco sono davvero innumerevoli,bisognera' tenere a mente tutti questi pesi e contrappesi per una bilancia dagli equilibri delicatissimi.Mi pare abbastanza assodato che in una simile condizione di accumulo di calore latente nelle aree polari e sub-polari il VP dopo una buona partenza a settembre vada in crisi,risultando non assiale rispetto al polo geografico,e delocalizzato a latitudini inferiori,andando a termicizzare anzitempo i territori continentali specie a novembre ,ove risiedono hp di matrice termica.

Tali presupposti ormai sono diventati quasi standard delle ultime stagione seppure ogni stagione presenta le dovute varianti e queste ne ha davvero molte.Sicuramente la partenza debole del VP coincide anche con l'andamento stratosferico che negli ultimi anni mostra forza solo in alta strato mentre tanta dobolezza in bassa stratosfera.Ad avvalorare tale tesi in ambito troposferico ci troviamo ancora in un assetto di PDO - e AMO+ ,con frenata delle Westerlies e indebolimento nella prima parte stagionale delle semipermanenti,seppure quest'anno nel settore NATL le ssta fortemente positive si sono molto stemperate,dando un'idea di minore influenza del palloncino caldo dai piedi di argilla con blocchi alti nord-atlantici e gelo dirottato in UK. Dunque non dimentichiamoci comunque di essere in una fase di bassa attivita' solare seppure in moderata ripresa,con una PDO negativa e un'AMO positiva ma con tendenza a scendere,ecco perche' non credo ci aspetta un periodo (si parla di fase che potrebbe durare anche 30 anni)caldo e secco anzi con un incremento delle perturbazioni in ingresso dall'oceano. Il discorso che si e' rafforzato negli ultimi anni e'sicuramente l'estrema debolezza delle semi-permanenti che stava aprendo il nuovo ciclo climatico,con riduzione delle velocita' zonali(indice zonale)per il calo del dislivello barico polo-equatore e relativa stazionarieta' delle onde di Rossby,tutti motivi che hanno accomunato le ultime partenze stagionali. Tornando all'AMO + che in accordo con la PDO- a rendere difficile la penetrazione zonale nel continente europeo (ed appoggiare una intensa stagione degli uragani atlantici),e' in rapido calo e potrebbe corrispondere nelle prossime stagioni ad un abbassamento di latitudine,in ambito euro-atlantico del JS con incremento appunto dei flussi perturbati. AMO positiva e in calo ,forse il mix giusto per avere i migliori inverni al contario di fasi di AMO--con eccessiva spinta oceanica,pero' questa nuova tendenza ha avvalorato alcune stagioni invernali miti ed umide con pochi episodi gelidi dopo estati non esaltanti.

Quindi mi pare ci siano gia i presupposti per un asse piu' meridionale,senza il rischio di incappare nella livella "trans-oceanica"della scorsa stagione,quando i minimi di gpt erano impegnati in una rotazione emisferica senza precedenti negli ultimi anni dalla Siberia verso gli USA. Intanto ci avvieremo dalla seconda parte del mese di ottobre a frequenti azioni meridiane inizialmente sterili,e successivamente in connubio con intrusioni oceaniche. Non posso poi non citare la forte anomalia positiva scandinava,che l'assetto autunnale non fa che rafforzare,alimentata dalla risalita calda e stabilizzante balcanica e anche dalla risalita mite lungo la dorsale oceanica,ebbene credo che tale struttura di SSTA+ sara' il vero freno alla circolazione zonale europea,con VPT euro-asiatico leggermente piu a levante e meridionale di latitudine rispetto alle ultime stagioni,sulla Russia con forte raffreddamento e snov-cover, base per la formazione dell'orso. Stringendo il quadro sulla partenza stagionale dunque la debolezza polare,incentivata anche dalle frequenti azioni pacifiche specie nell'area nevralgica WPO,appare un quadro europeo tra la seconda parte di novembre e prima parte di dicembre con un'AO mediamente negativa con alcune puntate solo temporanee su valori molto negativi(-3),ed una NAO debolmente negativa(-0,7/-1).In tale contesto veicolato anche dallo scand+,appare probabile un'area di convergenza tra Iberia,Africa nord-occidentale,nord-Italia,costa azzurra tra gelo e richiamo umido con possibili alcuni eventi nevosi anche rilevanti alle basse quote.

Probabilmente pero' dicembre gia sara' lo spartiacque per il passaggio di consegne,con una ripartenza del ciclo solare nell'ultimo periodo ed alcuni predictor sull'evoluzione delle anomalie specie in area NATL e RM indicanti una svolta stagionale assolutamente differente rispetto alla partenza.In effetti da un lato l'effetto contenitivo della NINA seppure debole-moderata,che al contario di un episodio di EL NINO in cui gli apporti di calore sarebbero stati continuativi alle alte latitudini, con esiti differenti, mentre in tal caso la probabile NINA debole-moderata(-0,6/-1),andra' a partire da gennaio a rendere nulle le possibili azioni ficcanti pacifiche,con ricompattamento del VP in correlazione anche al normale raffreddamento radiativo stagionale per una seconda fase invernale con un'AO debolmente positiva,in un contesto di destrutturazione del tripolo,con la scomparsa dell'incubo del palloncino caldo,e una NAO debolmente positiva.Tale strutturazione con l'est europeo ben raffreddato compreso il comparto balcanico(quest'anno il gelo nella prima fase stagionale non sfuggira' quasi mai sui lidi britannici),andra' a formare un potente hp di blocco alla circolazione zonale,che nella seconda parte stagionale subira' a partire da meta' gennaio a tutto febbraio,alcune oscillazioni,forzate anche dalla qbo che gradualmente diverra' neutra per passare negativa solo a fine inverno anche a 50 hpa.In pratica avremo un'altalena tra l'isolamento di una possibile circolazione secondaria gelida e nevosa tra balcani,adriatiche e meridione,ed in altre alcune di stampo piu meridiano(baltico).Probabilmente l'area con un'inverno in gran parte deludente ad ora sara' la penisola scandinava e l'area Britannica,con la forte anomalia scandinava vera regina della stagione in ambito europeo. senza dimenticare che in episodi di ENSO- rispetto a quelli di ENSO+ abbiamo un JS meno teso e piu' ondulato(maggiore penetrazione meridiana).


Nella prima parte di novembre altalena tra passaggi di aria artico marittima e cunei anticiclonici, le azioni meridiane diverrebbero incisive nella seconda parte mensile, con episodi di forte maltempo da convergenza. Possibili abbondanti nevicate su alpi e appennini,non sono esluse le prime nevicate a quote basse al nord.


ANALISI STAGIONALE DEFINITIVA INVERNO 2011-2012 Novembre1partedicembre

Ad inizio dicembre ancora situazione da AO- con vortice polare dislocato sulla russia Europea (con tendenza a compattarsi). Ancora possibili fenomeni nevosi al nord e toscana per convergenza tra flussi artico continentali ed oceanici. Nella seconda parte mensile dovrebbe iniziare una fase in cui le aree adriatiche e meridionali saranno esposte al gelido respiro russo con possibili nevicate alle basse quote.


ANALISI STAGIONALE DEFINITIVA INVERNO 2011-2012 Dicembrep

Ad inzio gennaio potrebbero prevalere ancora le gelide influenze orientali con tendenza, a stabilizzazione anticicloniche. Tale struttura potrebbe oscillare causa spinta del canadese spece tra l'ultima parte di gennaio e prima parte di febbraio con intrusioni di aria continentale molto bassa in seno ad una circolazione secondaria tra balcani, Turchia e settori penisulari ionici ed adriatici.

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fonte: www.meteoflash.org

silvermist
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